La donna che anticipò l’effetto serra e il cambiamento climatico

Un viaggio nella vita di Eunice Foote, pioniera della scienza climatica: i suoi esperimenti sull’effetto serra e l’anidride carbonica hanno anticipato le basi della climatologia moderna, in un’epoca che negava spazio alle donne nella scienza.

Eunice Newton Foote, scienziata e attivista americana dell’Ottocento, è una figura straordinaria che ha anticipato di decenni alcune intuizioni fondamentali sul cambiamento climatico. Con i suoi esperimenti del 1856, è stata tra le prime a dimostrare che l’aumento di anidride carbonica (CO₂) nell’atmosfera può influenzare la temperatura del pianeta, ponendo le basi per ciò che oggi conosciamo come effetto serra.

Eunice Foote: Una pioniera ingiustamente dimenticata della scienza climatica

In un’epoca in cui la partecipazione delle donne alla scienza era limitata, Eunice Foote sfidò le convenzioni sociali. Formata in fisica e chimica presso il Troy Female Seminary, studiò anche presso istituzioni maschili vicine, un fatto notevole per il suo tempo. Ma ciò che la rese speciale fu la sua capacità di tradurre esperimenti domestici in contributi significativi alla scienza.

scienza climatica
Manifestazioni a favore del clima – ugoguidi.it

La sua ricerca nacque dalla curiosità: che cosa determina l’effetto del calore del sole sull’atmosfera? Utilizzando semplici strumenti come tubi di vetro, pompe d’aria e termometri, Foote condusse esperimenti che dimostrarono come gas diversi reagissero al calore solare in modi differenti.

Gli esperimenti che hanno cambiato il modo di vedere il clima

Nel suo lavoro principale, intitolato Circumstances affecting the heat of the sun’s rays, Eunice Foote scoprì che l’aria compressa tratteneva più calore rispetto all’aria rarefatta. Notò inoltre che il vapore acqueo aumentava la capacità dell’atmosfera di trattenere calore, ma fu la sua scoperta sull’anidride carbonica a essere rivoluzionaria. I suoi esperimenti mostrarono che la CO₂ si riscaldava molto più rapidamente rispetto ad altri gas, suggerendo che un’atmosfera con alti livelli di questo gas avrebbe portato a un aumento della temperatura terrestre.

Queste osservazioni hanno portato Foote a ipotizzare che, in ere passate, concentrazioni più elevate di CO₂ avrebbero potuto spiegare i periodi di caldo intenso. Questa intuizione, basata su semplici strumenti e metodologie, anticipò di anni le ricerche più tecniche di John Tyndall, spesso accreditato come il primo a scoprire l’effetto serra.

Una voce messa a tacere dal contesto storico

Nonostante il valore innovativo del suo lavoro, Eunice Foote non ricevette il riconoscimento che meritava. La sua ricerca fu presentata da Joseph Henry, un uomo, all’American Association for the Advancement of Science, sottolineando le barriere di genere dell’epoca. Inoltre, il suo nome scomparve quasi completamente dalla letteratura scientifica, per riemergere solo nel XXI secolo.

La mancanza di dettagli sui suoi esperimenti ha fatto sì che il suo lavoro venisse sottovalutato per decenni. Tuttavia, una lettura più attenta mostra che Eunice Foote era una scienziata brillante, capace di collegare osservazioni sperimentali a teorie più ampie sul clima e la geologia.

Perché Eunice Foote conta ancora oggi

orso polare
Un orso polare nuota tra i ghiacci polari – ugoguidi.it

Le scoperte di Foote non solo gettarono le basi per la comprensione moderna del riscaldamento globale, ma dimostrarono anche che la scienza può essere accessibile a chiunque, indipendentemente dal genere o dalla disponibilità di strumenti avanzati. La sua storia è un richiamo potente a rivalutare il contributo delle donne nella scienza e a riconoscere il loro ruolo nella costruzione del sapere.

Oggi, con il cambiamento climatico che rappresenta una delle sfide più grandi per l’umanità, il lavoro di Foote assume una nuova rilevanza. Ci ricorda che ogni osservazione, per quanto semplice, può contribuire a risolvere problemi complessi e che l’uguaglianza nella scienza è fondamentale per affrontare le sfide globali.

Una domanda per il futuro

Che cosa avrebbe potuto scoprire Eunice Foote se avesse avuto accesso alle stesse opportunità degli uomini della sua epoca? E quante altre voci scientifiche stiamo ancora perdendo a causa delle barriere di genere e culturali? Forse la sua eredità più grande è l’invito a rompere questi muri e ad accogliere tutte le menti brillanti che il nostro mondo ha da offrire.

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